Siria: al fianco di chi ha perso tutto
18-10-2019 | di COOPI

Siria: al fianco di chi ha perso tutto

Dopo 8 anni, in Siria si combatte ancora.

Negli ultimi giorni si è verificata un'escalation di violenze nel Nord del Paese, ma le conseguenze di questa guerra vengono sentite da tutta la popolazione, già profondamente segnata. 

11.7 milioni di persone hanno necessità di assistenza umanitaria, 160.000 sono le persone sfollate solo negli ultimi giorni.

Noi di COOPI siamo attivi nelle zone di Aleppo, Damasco e Ghouta Est. Sara La Malfa, Program Manager che ha lavorato a Damasco per 9 mesi, ci racconta la sua esperienza in Siria e gli obiettivi di COOPI per continuare a far fronte all'emergenza. 

Che situazione hai trovato quando sei arrivata in Siria?
Quando sono arrivata a Damasco, nel novembre del 2018, ho trovato distruzione e disperazione: i bambini che giocavano fra le macerie, le donne che cucinavano per strada… sono immagini che restano impresse nella memoria, che non si vorrebbe mai vedere. Oggi la situazione non è molto cambiata: le persone sono prostrate da anni di guerra.

Che attività sono state realizzate sul campo negli ultimi mesi?
Una volta data una prima risposta all’assoluta emergenza, per esempio con la fornitura di pasti caldi, resa possibile anche grazie a tanti donatori italiani, ci siamo focalizzati su interventi per sostenere le persone a riconquistare la propria dignità. Nelle zone rurali di Ghouta Est stiamo distribuendo sementi e animali alle famiglie che le utilizzano per avviare (o riavviare) attività agricole e di allevamento. Qui stiamo fornendo anche un supporto psicologico che aiuti le persone a superare i traumi subiti: ricominciare da zero è uno sforzo immane, da un punto di vista emotivo tanto quanto da quello materiale.

Ad Aleppo Est stiamo portando assistenza attraverso delle unità mobili e un Centro COOPI che si rivolge soprattutto ai più vulnerabili come anziani, bambini, madri, persone con disabilità o rimaste invalide a causa della guerra. Oltre al sostegno psicologico, qui garantiamo loro l’assistenza medica fornendo medicine, cure, terapisti, stampelle e altri ausili. Negli ultimi mesi abbiamo raggiunto circa 12.000 persone nella zona di Ghouta Est e 8.000 in quella di Aleppo Est.

La tua soddisfazione maggiore?
Vedere che il Centro di Aleppo Est cambia la vita delle persone: vedere i bambini con disabilità che imparano a parlare e sentirsi dire dalle donne che lì si sentono sicure.

Quali sono le necessità ora?
I bisogni sono ancora tantissimi. Nei prossimi mesi vorremmo aiutare altre 8.000 persone ed estendere il nostro intervento ad altre zone