11-02-2022 | di COOPI
Siria. Assistenza salvavita nella zona di Damasco rurale
L’insicurezza alimentare in Siria è peggiorata costantemente negli ultimi tre anni. Oggi, due siriani su tre necessitano di qualche forma di sostentamento, con altri 1,8 milioni a rischio di insicurezza alimentare.
L'aumento del prezzo del cibo e la mancanza di opportunità di lavoro colpiscono i gruppi vulnerabili, in particolare quelli più deboli, come le famiglie di donne e bambini, gli anziani e le persone con disabilità. Per far fronte a questi bisogni, COOPI - Cooperazione Internazionale ha implementato il progetto finanziato dall'OCHA "Assistenza con buoni alimentari alla popolazione più vulnerabile nelle aree poco servite di Damasco rurale e Dar'a", fornendo assistenza umanitaria salvavita e di supporto alle persone più vulnerabili residenti in queste aree.
In dettaglio, il progetto prevede la distribuzione di 700 buoni alimentari su base mensile alle famiglie più bisognose in due comunità, Az Zabadani e Darayya, entrambe nella regione di Damasco Rurale, assicurando così un accesso immediato e costante al cibo a più di 3.500 beneficiari per un periodo di 8 mesi. Inoltre, influenzerà positivamente le economie locali aumentando la domanda di cibo e promuovendo le opportunità economiche della comunità e la partecipazione dei villaggi al sistema dei voucher.
Inoltre, COOPI fornisce corsi di formazione e focus group per lo staff e i volontari al fine di formarli sulle attività del progetto. Al momento, sono stati completati 2 corsi di formazione: il primo riguardava argomenti come la conduzione di un sondaggio trader, la valutazione del mercato, la distribuzione e il processo di riscatto e la seconda formazione era incentrata sul piano di lavoro del progetto, strumenti di monitoraggio, basi di monitoraggio e valutazione.
COOPI è attiva con la sua azione umanitaria in Siria dalla metà del 2016, impegnata principalmente nel settore della sicurezza alimentare e della protezione a Damasco e Aleppo, fornendo anche supporto psicologico ai rimpatriati, soprattutto donne e bambini.