Siria: COOPI visita la comunità di Qatana
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22-08-2017 | di COOPI

Siria: COOPI visita la comunità di Qatana

In Siria, nell'ambito del progetto "Sostegno Alimentare in Risposta alla Crisi Siriana nell'area metropolitana di Damasco" e, grazie al supporto dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo distribuendo sementi a circa 650 famiglie residenti a Qatana, nella Damasco Rurale. L'obiettivo è quello di accendere una speranza in un'area che, prima dello scoppio della guerra, era tra le più fertili della Siria.

D'inverno, si coltivava grano ad alto rendimento, fagioli, anice e, in misura minore, persino spinaci, lattughe, carote e ravanelli. D'estate, oltre ad un'ampia varietà di frutta (uva, mele, albicocche, ciliegie), si producevano patate, pomodori, cetrioli e zucche. Si produceva talmente tanto da poter esportare il surplus nei villaggi vicini e nella capitale Damasco.

Dopo sei anni di conflitto armato, poco e niente resta di quel paesaggio bucolico. La guerra ha mietuto migliaia di vittime e messo in ginocchio l'intera economia del Paese. I terreni, quando non sono stati trasformati in campi da guerra, si sono inariditi, essendo stati abbandonati per lungo tempo. Durante l'offensiva di Wadi Barada, inoltre, avvenuta a cavallo tra dicembre 2016 e gennaio 2017, l'esercito siriano aveva bloccato l'erogazione di acqua, privando Qatana, e tutta l'area circostante fino a Damasco, delle risorse idriche necessarie per sopravvivere.

Attualmente quest'area ospita migliaia di sfollati provenienti da altre zone della Siria, e principalmente dalla regione West Ghouta, che fino al 2016 combatteva contro le truppe siriane e i gruppi non armati.

 

Kinana_con_donna

Due nostre operatrici, Kinana Amran e Hassan Haddad, agronome di formazione, che hanno fatto visita alle comunità di Qatana, hanno constatato che un'alta percentuale di persone sono affette da disabilità a causa delle violenze subite durante il conflitto e che molte donne hanno sostituito i propri mariti nel ruolo di capofamiglia.

Kinana e Hassan hanno intervistato alcuni beneficiari, tra cui Wafa Shehadeh e Mouhamad Hamad Al-Hamad. Wafa è una donna capofamiglia, che si prende cura dei suoi bambini, di suo marito, invalido di guerra, di sua cognata e della sua matrigna.

Mouhamad, invece, è padre di sette figli. Entrambi ci raccontano di un passato fiorente, delle difficoltà sopraggiunte con lo scoppio della guerra, e di un presente tutto da costruire. La difficoltà maggiore è quella di riprendere a coltivare la terra, non avendo più nulla se non l'affetto dei propri famigliari sopravvissuti.