15-03-2021 | di COOPI
Siria. Insieme ad AICS offriamo supporto psicologico alle vittime della guerra
Khadija è una donna siriana di 42 anni, madre di 4 figli, che vive ad Al-Nashabia, Ghouta orientale, nel governatorato rurale di Damasco, insieme ai suoi figli e al marito, il quale non ha un impiego fisso, ma svolge lavori saltuari che lo costringono ad affrontare molte sfide per soddisfare le esigenze della famiglia.
Quella di Khadija è una delle tante famiglie fuggite a causa della guerra ancora in corso e rientrata nella città natale a distanza di anni. A causa delle cattive condizioni finanziarie, Khadija e suo marito hanno concordato il matrimonio di due figlie minorenni. Inoltre, entrambi facevano ricorso a violenza fisica e verbale per educare i propri figli e per cercare di limitare alcuni loro comportamenti causati principalmente dallo stress psicologico a cui sono sottoposti.
Khadija si è rivolta al personale di COOPI in cerca di sostegno, soprattutto per quanto riguarda il comportamento violento di suo figlio ed è così diventata beneficiaria del progetto “Tutelare la protezione e rafforzare la sicurezza alimentare delle famiglie e degli individui più vulnerabili nei Governatorati di Ghouta Orientale e Dar’a”, finanziato dall’Agenzia Italia per la Cooperazione alla Sviluppo (AICS).
L'assistente sociale ha ascoltato i suoi bisogni e le ha presentato il programma per i care givers, in grado di fornirle nuove abilità nel gestire lo stress e il comportamento violento dei bambini. La donna ha frequentato il programma per due mesi, partecipando a sessioni settimanali che coprivano argomenti relativi alla gestione dello stress psicologico, alla cura di sé, ai bisogni dei bambini, alle emozioni, al rapporto con il coniuge, alla gestione dei figli.
Khadija ha mostrato grande impegno e interesse nel frequentare le sessioni e nell'adottare le informazioni ricevute. “Quanto imparato durante le sessioni si sta riflettendo positivamente sulla relazione con mio figlio, il quale ha mostrato più affetto dopo che ho iniziato ad ascoltarlo attivamente e a soddisfare i suoi bisogni emotivi di essere amato e compreso”, ci racconta.
Come ha spiegato "Quello che ho imparato da COOPI è che non incoraggerò più il matrimonio precoce, e continuerò a praticare nuovi modi di trattare con i miei figli perché il benessere della famiglia è molto più importante della situazione finanziaria".
COOPI è attiva con la sua azione umanitaria in Siria dalla metà del 2016, impegnata principalmente nei settori di Sicurezza Alimentare e Protezione nelle zone rurali di Damasco e Aleppo. In queste aree, i due settori sono strettamente connessi tra loro in quanto un mancato accesso alla sicurezza alimentare può causare tensioni domestiche, che a loro volta possono portare a strategie di gestione dannose, compresi il matrimonio precoce e il lavoro minorile.