Tra le macerie di Gaza, la forza silenziosa della società civile
12-11-2025 | di COOPI

Tra le macerie di Gaza, la forza silenziosa della società civile

Sotto un cielo solcato dal rumore costante dei droni, tra edifici crollati e tende improvvisate, un gruppo di giovani paramedici si muove in silenzio. Portano sulle spalle zaini carichi di garze, disinfettanti e un coraggio che sembra non esaurirsi mai. Ogni giorno affrontano l’emergenza in un territorio dove la sanità è ormai al collasso e anche il gesto più semplice – come far nascere un bambino – può diventare una prova estrema di resistenza civile.

Una crisi sanitaria senza precedenti

Secondo le stime più recenti delle agenzie umanitarie, il 94% delle strutture ospedaliere nella Striscia è oggi danneggiato o fuori uso. Migliaia di feriti attendono cure che spesso non arrivano, mentre la carenza di farmaci e carburante compromette anche i servizi più essenziali. In questo scenario, la popolazione si affida a un fragile tessuto di solidarietà locale: medici, volontari e operatori formati negli anni, capaci di intervenire nei luoghi dove nessuno riesce più ad arrivare.

È accanto a loro che opera COOPI – Cooperazione Internazionale, in partenariato con l’organizzazione locale EFE. L’obiettivo comune è sostenere e formare giovani operatori di primo soccorso, garantendo assistenza sanitaria e supporto psico-sociale alle comunità più colpite. L’intervento prevede anche la distribuzione di kit sanitari e alimenti salvavita, con una particolare attenzione alle donne incinte e ai neonati.

Dall’inizio delle attività, oltre 144.000 persone sfollate hanno ricevuto assistenza, tra cui 55.000 madri e bambini. Nei centri di emergenza vengono fornite cure ostetriche d’urgenza, sostegno psicologico e supporto alimentare di base.

L’impegno che resiste

La collaborazione tra COOPI ed EFE non si limita all’assistenza sanitaria: include programmi di sostegno psicosociale per chi ha perso la casa o i propri cari, corsi di formazione per nuovi soccorritori e attività rivolte ai bambini, particolarmente vulnerabili agli effetti del trauma. Questi interventi permettono di mantenere un presidio minimo di protezione e cura, anche nelle aree più difficili da raggiungere.

Il lavoro a Gaza è parte di una presenza più ampia e storica in Medio Oriente, dove COOPI lavora da oltre vent’anni in progetti di sicurezza alimentare, educazione e inclusione sociale. In un contesto segnato da distruzione e isolamento, rafforzare le competenze locali significa gettare le basi per una ricostruzione possibile, che parta dalle persone. È in questa quotidianità fragile ma tenace che si misura il senso più profondo della cooperazione: sostenere chi resiste e dare continuità a un impegno che, nonostante tutto, non si interrompe.

Chi desidera sostenere gli interventi umanitari in corso può trovare maggiori informazioni e modalità di donazione a questo link.