16-02-2024 | di COOPI
Un anno dal terremoto in Siria: il sostegno di COOPI alle comunità colpite
Un anno fa, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito la Turchia e l’area della Siria Settentrionale, causando enormi danni alle popolazioni locali. In Siria l’evento ha accentuato una crisi umanitaria ed economica già consistente, provocata da oltre 12 anni di guerra.
L’intervento di COOPI
COOPI-Cooperazione Internazionale è intervenuta da subito per fornire assistenza alle vittime del terremoto in Siria. Grazie ai finanziamenti dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), del Coordinamento ONU per gli Affari umanitari (OCHA) e del fondo di prima emergenza di COOPI, alimentando anche sostenitori privati, abbiamo aiutato più di 200.000 persone, fornendo assistenza immediata e sostenendo la ripresa a lungo termine delle comunità colpite. Abbiamo distribuito kit di emergenza, e offerto sostegno psicosociale, garantendo acqua, cibo, cure mediche e protezione alle comunità colpite.
La situazione rimane critica e COOPI continua a operare, come ci racconta Matteo Crosetti, Coordinatore regionale Medio Oriente:
I nostri sforzi iniziali si sono concentrati ad Aleppo, una delle aree più colpite dal sisma, operando nei rifugi pubblici, ovvero scuole, chiese e moschee trasformate in centri di accoglienza dove le persone sfollate hanno trovato rifugio.
Lì il nostro staff ha fornito supporto immediato distribuendo kit di emergenza contenenti diverso materiale, come coperte, prodotti igienici e torce, soprattutto per le donne e i bambini. Inoltre, abbiamo fornito supporto psicosociale alle persone rimaste scioccate dall’evento, non solo a coloro che si trovavano nei rifugi pubblici ma anche le persone rifugiate in ripari di fortuna, con un focus soprattutto sui bambini, sulle donne, sugli anziani e le persone con disabilità. Abbiamo quindi cominciato a distribuire cibo: molte famiglie, spaventate, avevano lasciato le loro case di fretta, non riuscendo a portare con sé tutto il necessario. Successivamente, abbiamo esteso le nostre attività in Lattakia, fornendo anche qui sostegno psicosociale agli sfollati nei rifugi pubblici.
Abbiamo poi avviato iniziative per riattivare economicamente le aree commerciali ancora ferme dopo il terremoto, in mancanza di mezzi, benzina e elettricità. Coinvolgendo le comunità nel ristabilire le attività commerciali, questo progetto ci ha consentito di ridare un reddito a chi l’aveva perso a causa del terremoto e portare supporto a tutta la comunità, attraverso il ripristino di strade, servizi fognari e igienici.
Le nostre attività continuano ad andare avanti, perché la situazione nel paese rimane grave. La Siria continua, in base ai nostri indicatori, a peggiorare in termini umanitari: il terremoto ha accelerato in alcune aree più di altre questo aspetto, ma il perdurare della crisi continua a colpire in tutto il paese la popolazione, in particolare i gruppi più vulnerabili.
Ancora oggi siamo presenti sia in Lattakia che ad Aleppo con attività di protezione e distribuzioni di kit dignità, in supporto principale alle donne, e lavorando nelle scuole per migliorare e riabilitare quelle colpite e aumentare l’accesso all’istruzione. Infine, stiamo operando per ripristinare l’attività agricola per l’autoconsumo nelle aree colpite e continuiamo a fornire supporto finanziario alle fasce più vulnerabili della popolazione ad Aleppo e Lattakia, per andare incontro alle innumerevoli esigenze che la popolazione colpita dal terremoto e dalla crisi continua ad avere.
COOPI opera in Siria dal 2016 ed è presente nelle zone di Damasco rurale, Dara’a, Hama, Homs, Raqqa, Lattakia e Aleppo con progetti di protezione, educazione, assistenza alimentare e sostegno alla produzione agricola a livello famigliare. A questi si sono aggiunte le attività di risposta al terremoto con fondi propri, privati e istituzionali.