25-02-2025 | di COOPI
Un appello all'umanità: è tempo che i leader dell'UE prendano posizione
Il 25 febbraio 2025, VOICE (Voluntary Organisations in Cooperation in Emergencies), la rete che riunisce 89 ONG operative nell’aiuto umanitario e di cui fa parte anche COOPI, ha pubblicato una lettera aperta firmata dai CEO di 96 organizzazioni umanitarie. In questo appello, si chiedono ai leader dell'Unione Europea di prendere una posizione forte e decisiva a favore dell’umanità, in un momento in cui il sistema umanitario globale sta affrontando sfide senza precedenti. La lettera sottolinea come la recente sospensione degli aiuti da parte degli Stati Uniti abbia messo a rischio l'accesso a servizi essenziali per milioni di persone, esortando l'UE a rafforzare il proprio impegno finanziario e politico per sostenere le comunità vulnerabili colpite dalle crisi.
Segue il testo integrale della lettera.
Ci sono voluti solo pochi giorni affinché la decisione degli Stati Uniti di congelare gli aiuti esteri e smantellare l'USAID interrompesse la rete di salvataggio per milioni di persone in tutto il mondo, sconvolgendo l'intero sistema umanitario.
Quasi da un giorno all'altro, la distribuzione di vaccini e trattamenti nutrizionali è stata interrotta, le cliniche e le scuole sono state chiuse, e l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari - tra gli altri servizi fondamentali - è stato messo a rischio. Questo rappresenta un colpo drammatico per i 307,6 milioni di persone che si prevede necessiteranno di assistenza umanitaria urgente e protezione nel 2025. Ad esempio, con la sospensione degli aiuti esteri statunitensi, 95 milioni di persone perderebbero l'accesso alle cure sanitarie di base[1] e 23 milioni di bambini perderebbero l'accesso ai programmi educativi, aumentando i cicli di povertà[2].
Molte ONG locali, nazionali e della società civile, che sono la spina dorsale delle risposte umanitarie, hanno già sospeso i programmi, licenziato personale e molte rischiano la chiusura, con un impatto grave sulla loro capacità di rispondere ai bisogni urgenti delle comunità colpite.
La decisione degli Stati Uniti è senza precedenti per scala, forma e impatto, ed è parte di una preoccupante tendenza a lungo termine. Il divario tra i bisogni umanitari e i fondi disponibili è più che triplicato, passando da 8,4 miliardi di dollari nel 2016 a 26 miliardi di dollari nel 2024[3], a causa di un enorme aumento dei bisogni e, più recentemente, di significativi tagli ai fondi da parte di numerosi donatori, tra cui gli Stati europei.
In questo periodo difficile, esortiamo l'UE e i suoi Stati membri a compiere azioni unificate e decisive per sostenere i valori fondamentali su cui si basa la sua fondazione: solidarietà, eradicazione della povertà e protezione dei diritti umani. Questo non è solo un obbligo legale derivante dal Trattato di Lisbona (articolo 214), né semplicemente la volontà dei cittadini europei, ma è anche fondamentale per riflettere i valori europei all'interno della comunità globale più ampia. Guidata dai principi di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza, l'azione umanitaria salva vite e rafforza la resilienza delle comunità ogni giorno. Per sostenere questi valori, esortiamo l'UE e i suoi Stati membri a rimanere leader globali nella solidarietà adottando le seguenti azioni.
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Esortiamo l'UE e i suoi Stati membri a sostenere le comunità colpite dalle crisi, aumentando i finanziamenti umanitari che garantiscano loro un accesso continuo ai servizi di base. In particolare, mentre le discussioni sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell'UE si intensificano, l'attuale crisi umanitaria globale dovrebbe fungere da campanello d'allarme per l'adozione di un bilancio umanitario più forte.
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Chiediamo all'UE e ai suoi Stati membri di aumentare il dialogo con i partner nazionali e internazionali, dimostrando comprensione, flessibilità e un ampio supporto – amministrativo, finanziario e legale – verso gli attori che forniscono assistenza umanitaria. Le ONG internazionali, nazionali e, in particolare, locali stanno affrontando enormi difficoltà nel mantenere gli impegni verso le persone colpite dalle crisi. Le misure di supporto d'emergenza e un finanziamento migliorato, localizzato e flessibile, come previsto dagli impegni del Grand Bargain, sono fondamentali per mantenere la capacità operativa degli attori umanitari.
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A lungo termine, chiediamo all'UE di prendere l'iniziativa come promotore di un dialogo strategico globale per plasmare un nuovo sistema umanitario sostenibile e flessibile, che lavori con e per le comunità più vulnerabili e che si basi su una vasta gamma di attori, inclusi nuovi donatori, il settore privato e un forte supporto da parte dell'UE e degli Stati membri
Gli ampi impatti delle decisioni di un singolo stato mostrano quanto il nostro mondo sia interconnesso. Questo è un appello a tutti gli attori politici dell'UE affinché si facciano portavoce dell'umanità e guidino una nuova dinamica politica positiva che salvi vite e faccia una vera differenza per tutti, sia a livello nazionale che globale.
[1] USAID: The Benefits and Upcoming Losses in Numbers