19-12-2023 | di COOPI
Una messa in ricordo di Padre Barbieri da tutti "i suoi figli" per raccoglierne l'eredità
Si è svolta Sabato 16 Dicembre alle ore 11.00 presso la biblioteca della sede di COOPI la messa in ricordo del nostro fondatore, Padre Vincenzo Barbieri. Membri del nostro staff, donatori e suoi vecchi amici hanno partecipato all’iniziativa per ricordare il suo pensiero e la sua tenacia nel dedicarsi al prossimo.
Studente di teologia in partenza come missionario gesuita per il Ciad, Barbieri era a Lione quando, per la prima volta, entrò in contatto con i movimenti di volontariato laico internazionale che inviavano giovani nei paesi in via di sviluppo. Deciso, quindi, a far partire anche giovani italiani, si rivolse a riviste missionarie per cercare volontari che avessero il desiderio di supportare praticamente le comunità più bisognose nel Sud del mondo. Dopo aver ricevuto decine di adesioni e dopo l’esperienza in Rwanda di Bruno ed Enrica Volpi, una coppia di giovani appena sposati, fonderà, il 15 aprile 1965, COOPI – Cooperazione Internazionale, un’organizzazione che potesse formare i suoi associati ad una vita scarna e semplice ed inviarli in qualità di tecnici nei paesi in via di sviluppo.
Il suo cammino con COOPI, però, non si è esaurito nel momento della nascita della nostra organizzazione. Durante una simile celebrazione in suo onore avvenuta il 9 Dicembre, giorno della sua morte, il professor Damien Musara Mufungizi, preside di una scuola di alfabetizzazione per adulti a Walungu, in Repubblica Democratica del Congo, ha ricordato infatti come Padre Barbieri sia sempre stato al fianco dei più bisognosi e di chi, anche attraverso COOPI, vi si è messo a disposizione. Il discorso di Mufungizi è stata letto durante la cerimonia di Sabato a Milano.
Noi lo vediamo ancora con tutta la sua corpulenza, una grossa croce al collo, mentre insegnava o predicava o distribuiva aiuto, sempre un po’ sonnolente perché non aveva il tempo di dormire o risposarsi un po’. Questa grossa croce che portava al collo siamo noi, popoli africani o in varie zone del mondo dove la povertà è più diffusa”.
Ha scritto Mufungizi, portandoci alla mente il ricordo di Barbieri quando operava nei tanti Paesi in cui abbiamo lavorato o in cui siamo presenti ancora oggi, quando per le strade si batteva per le ingiustizie del mondo al grido di “io non me ne frego” o quando anche d’inverno e ormai anziano, fuori dai teatri e dai centri commerciali, chiedeva ai passanti solo “1 euro” per poter aiutare “i suoi figli”. Per i suoi figli, ci ha ricordato sempre Mufungizi, Barbieri si è dedicato fino agli ultimi giorni della sua vita.
Non aveva figli, ma era padre di molti figli e per questi figli affrontava la sua sofferenza fisica. Ogni 7 anni, ogni anno, inviava una lettera a tutti i suoi beneficiari per annunciare la sua morte, probabile ed imminente (…): organizzatevi – scriveva – adoperatevi e fate fruttare quello che avete ricevuto, perché domani quando non sarò più con voi possiate non essere così sfortunati come io vi ho trovato”.
Per far sì che il suo operato possa guidare quotidianamente i valori del nostro lavoro di cooperanti, la sua attività sia la nostra eredità e stimoli, come sottolineato da Mufungizi, il desiderio di molti altri di mettersi al servizio, ogni anno, nel mese della sua scomparsa, avvenuta 13 anni fa, noi di COOPI e tutto coloro che si occupano dei più deboli della terra, lo ricordiamo con profondo fervore. “Così tanto ha fatto per il mondo – ha concluso il professor Mufungizi – che noi dovremmo pensare a lui ogni giorno e ogni istante, affinché la sua presenza sia permanente nei nostri cuori”.