30-09-2019 | di COOPI
Uniamo le forze per riabilitare la sorgente di Adu Kebele
Nella woreda di Megale, nella zona 2 della regione di Afar, Etiopia, proseguono i lavori per riabilitare la sorgente di Adu Kebele, l’unica fonte di acqua utilizzata dalla popolazione locale e vicina e destinata all’allevamento.
Come testimonia Fabio Castronovo, Capo Progetto di COOPI ad Afar: “i beneficiari, supportati dallo staff tecnico di COOPI, hanno finalizzato lo scavo della sorgente e della trincea drenante che fungerà da base per la costruzione di un serbatoio di 20m3”.
Per risanare l’acqua contaminata della sorgente, il processo di riabilitazione prevede uno scavo di almeno 2,5m, in modo da captare adeguatamente le acque di falda ed aumentarne la portata, insieme a una copertura con materiale selezionato, così da eliminare la contaminazione della falda e rendere l’acqua prodotta potabile.
Per riuscirci, puntiamo anche su un approccio di tipo partecipativo, incoraggiando la partecipazione delle comunità, aspetto centrale, alla realizzazione dell’intervento.
Avanzamento degli scavi per la sorgente di Adu Kebele
A testimonianza di ciò, prosegue Castronovo, “i beneficiari hanno dimostrato un gran impegno soprattutto in virtù del fatto che sono in gran parte pastori e non hanno alcuna conoscenza, teorica o pratica, sulle tecniche idrauliche”.
In generale, su un totale di circa 51.000 beneficiari diretti del progetto “Approccio integrato per il rafforzamento della resilienza delle popolazioni colpite da siccità nelle zone 1, 2 e 5 della Regione Afar ” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e che si concluderà a dicembre 2019, circa 800 persone della woreda di Meghale beneficeranno della riabilitazione della sorgente, di cui 433 uomini e 367 donne.
Tra gli obiettivi specifici di progetto, inoltre, lo scorso agosto la nostra esperta di igiene ha effettuato sessioni di sensibilizzazione nella woreda di Meghale: animatori locali hanno organizzato sessioni di teatro per trasmettere in un linguaggio semplice e universale le buone pratiche in materia di igiene, soprattutto in presenza di numerosi bambini. Le attività di sensibilizzazione per le pratiche igienico-sanitarie nei villaggi sono infatti indirizzate ad almeno il 60% (8.430 persone) dei beneficiari delle attività idriche, con particolare attenzione riservata alle donne, soprattutto quelle con bambini al di sotto dei 5 anni.
Restando in tema di igiene, è stato inoltre ultimato lo studio sulla produzione e sul riciclo della plastica, concordando con i rappresentanti delle sei woreda coinvolte il sito di installazione di una pressa, in un’ottica di rafforzamento dei servizi di base, come acqua e igiene, e la gestione delle risorse naturali e la salvaguardia dell’ambiente, per aumentare la resilienza delle comunità rurali e periurbane, colpite da fenomeni climatici estremi nella regione Afar.
Foto credits: Coralie Maneri