Violenza di genere: le comunità di Lomami rompono il silenzio
05-11-2019 | di COOPI

Violenza di genere: le comunità di Lomami rompono il silenzio

Il mese di settembre 2019 ha evidenziato un aumento del 63% dei casi denunciati di violenza di genere e violazione dei diritti umani.

I 158 casi registrati sono il risultato di un’importante campagna di sensibilizzazione organizzata da COOPI nell’ambito del progetto “Assistenza multisettoriale d'emergenza nel settore SECAL/Nutrizione e protezione delle popolazioni colpite dalla crisi umanitaria nella zona sanitaria di Kamiji, provincia di Lomami”, finanziato dal Fondo Umanitario Comune delle Nazioni Unite e che si concluderà a novembre 2019.

L’iniziativa ha fatto comprendere alla comunità la necessità di rompere il silenzio e di denunciare i casi di abuso: l’aumento della consapevolezza della popolazione su queste tematiche è fondamentale per prevenire i casi di violenza di genere e di violazione dei diritti umani, di cui i membri stessi della comunità sono vittima.

L’APPROCCIO PARTECIPATIVO COME CHIAVE DI SUCCESSO DELLE ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE

Le attività di sensibilizzazione organizzate nel mese di settembre 2019 hanno superato le aspettative in termini di partecipazione della comunità: il 57% in più rispetto alle previsioni iniziali. 9.444 persone hanno assistito alle sessioni in materia di protezione internazionale, con un accento particolare sulla violenza sessuale e di genere e sulle violazioni dei diritti umani. Per meglio consentire alla comunità di denunciare i casi di violenza e/o abusi riscontrati, è stata fornita loro una mappatura dei principali centri di riferimento a cui rivolgersi e chiedere assistenza.

I principi delle Convenzioni ONU a Lomami

Nel corso del mese di settembre, le sessioni di sensibilizzazione sono state incentrate su alcune delle convenzioni ONU in materia di diritti umani, soprattutto a seguito dei principali casi di abusi o violenza di genere registrati, ai danni di bambini e bambine, ragazze e donne della provincia di Lomami. In particolare, gli “animatori” di COOPI hanno illustrato alla comunità i principi della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW) del 1979, per ribadire l’importanza di eliminare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle donne che vivono in aree rurali, garantendo la parità di genere e la partecipazione delle donne allo sviluppo rurale e ai benefici a esso correlati.

La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 che prevede che “Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata” ha messo invece l’accento sull’importanza di adottare “adeguati provvedimenti per aiutare i genitori e altre persone aventi la custodia del fanciullo ad attuare questo diritto” offrendo “un’assistenza materiale e programmi di sostegno, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario e l’alloggio”.

Presente in Repubblica Democratica del Congo dal 1977; COOPI riserva particolare attenzione alle donne e ai bambini vittime di violenza attraverso un supporto psico-sociale e l’assistenza sanitaria gratuita, implementando nel contempo progetti di prevenzione e protezione contro il reclutamento e l’utilizzo dei bambini nelle forze e gruppi armati, di sostegno alle vittime di violenze di genere e altri casi di violazioni dei diritti umani in contesti di conflitto integrando l’assistenza per il reinserimento scolastico e professionale.

Foto credits: Marco Palombi