08-02-2016 | di COOPI
Viva la scuola!
La speranza arriva anche in Libano! Grazie all'azione di COOPI, in collaborazione con UNICEF, circa 1.000 bambini in età scolare hanno potuto accedere al Programma di Alfabetizzazione di base nelle comunità di Tebbaneeh e Qoubbeh, due quartieri situati nella citta di Tripoli.
L'area in cui abbiamo operato, il nord del Libano, è da ormai lungo tempo meta di migliaia di profughi siriani in fuga dalla guerra e dalle violenze in atto nel loro paese d'origine. La situazione è estremamente difficile: un grande numero di persone (che necessitano di cure, alloggio, generi di prima necessità) si è riversato nell'area. Molti bambini profughi siriani non hanno accesso alle scuole, che spesso sono molto costose e necessitano di grosse spese di trasporto per essere raggiunte; in più, devono affrontare grandi difficoltà linguistiche e di socializzazione.
Le difficoltà linguistiche sono dovute al fatto che il sistema educativo in Libano prevede lo studio del francese come seconda lingua, mentre in Siria la seconda lingua è l'inglese (ovviamente nessun problema con l'arabo, lingua ufficiale di entrambi i Paesi). Dal punto di vista sociale, l'arrivo di un numero così alto di rifugiati ha messo a dura prova l'erogazione pubblica dei servizi sociali di base, tra cui l'educazione. Le condizioni di vita sono rapidamente peggiorate: la zona di Tripoli è infatti già di per sè povera e politicamente instabile, e la presenza massiccia di profughi ha minato lo spirito iniziale di accoglienza della popolazione locale, rendendo molto difficile l'integrazione.
Il programma è iniziato a settembre 2014 e si concluderà a fine marzo 2015; i destinatari sono bambini siriani e libanesi che spesso non hanno potuto frequentare una scuola anche per 3 o 4 anni a causa del conflitto. Vogliamo garantire loro un luogo dove poter giocare, imparare e vivere un'infanzia finalmente spensierata. Inoltre, se i bambini frequentano una scuola corrono meno rischi di essere esposti a sfruttamento.
Grazie all'aiuto di 4 istituti scolastici nelle aree di Tebammeh e Qoubbeh abbiamo potuto coinvolgere circa 1.000 studenti e 50 insegnanti, che hanno organizzato lezioni di Francese, Arabo, Matematica, e attività ricreative. Ai bambini, selezionati dopo accurati studi a seconda delle loro necessità educative, abbiamo fornito anche i materiali scolastici di cui avevano bisogno. Abbiamo ovviamente dato grande importanza all'inserimento scolastico delle bambine, che subivano le difficoltà maggiori; fondamentale è stata la mobilitazione delle famiglie, che hanno compreso l'importanza della scuola come strumento per abbattere le barriere linguistiche e culturali.
Come ci racconta Layla Chalhoub, assistente capo progetto, le sfide che COOPI ha dovuto affrontare sono state tante, ma non ci siamo persi d'animo: "A causa di difficoltà a livello istituzionale, non abbiamo potuto lavorare con scuole pubbliche e ci siamo dovuti affidare esclusivamente a istituti privati. In più, molte famiglie erano in procinto di rinunciare al progetto perché non potevano permettersi di coprire le spese di trasporto per i propri figli. Abbiamo superato questa difficoltà grazie all'aiuto di un autista d'autobus della zona, che ha organizzato un servizio di trasporto a costi molto bassi".
L'obiettivo finale del progetto è fare sì che questi bambini, che sono stati duramente colpiti dalla crisi siriana, possano essere reintegrati al più presto in istituti scolastici veri e propri. Parallelamente ai bambini ci siamo rivolti anche agli adulti, insegnanti e genitori (circa 400), rendendoli consapevoli dell'importanza che la scuola può avere nell'integrazione di questi bambini.
Vi lasciamo con la testimonianza di Dania Al Hassan, supervisore degli insegnanti, che racconta l'impatto che il programma ha avuto per questi bambini: "I bambini provengono da famiglie poverissime, che spesso vivono isolate e non possono permettersi di comprare materiale scolastico né cibo. Grazie all'aiuto di COOPI e di UNICEF, la situazione è molto migliorata: ora i bambini hanno quaderni, astucci, libri e anche succhi di frutta e croissant per la merenda! Grazie di cuore per quello che avete fatto e che continuate a fare!".
(ringraziamo Gabriele Di Padova per la collaborazione)