25-02-2019 | di COOPI
Walungu, il ricordo di padre Barbieri
Il 18 febbraio scorso, in occasione della festa matronale, nella parrocchia “Santa Bernadette” di Walungu, si è celebrata una messa alla presenza dell’arcivescovo di Bukavu, François-Xavier Maroy Rusengo, durante la quale è stato ricordato padre Vincenzo Barbieri, uno dei grandi benefattori della comunità congolese.
A distanza di 9 anni dalla morte del nostro fondatore, il ricordo del suo impegno personale e della sua devozione verso gli altri sono oggi più vivi che mai.
Il direttore del programma di alfabetizzazione, Damien Musara, ha ricordato come padre Barbieri non solo avesse promosso programmi di alfabetizzazione per adulti ottendo adesioni e risultati notevoli, ma avesse anche coperto le spese dell’ospedale FSKi per tutte le persone malate e indigenti della comunità che non potevano più permettersi un accesso alle cure ospedaliere. Oltretutto, per risollevare la struttura da chiusura certa, padre Barbieri aveva finanziato l’acquisto di materiali come gruppi elettrogeni, kit da laboratorio e sale chirurgiche per garantire il prosieguo delle operazioni.
Su richiesta inoltre dell’allora Abbè Gustave Mudahama, padre Barbieri aveva sostenuto la scolarizzazione di circa 7.500 bambini orfani in più di 74 scuole delle parrocchie di Walungu e Burhale. Un risultato davvero sorprendente che ha permesso a molti di accedere a borse di studio e di crearsi un futuro non solo in RDC, ma anche in Europa.
Ecco alcune parole in ricordo del nostro fondatore: “Padre Barbieri ha diffuso il suo operato in tutto il mondo. E se dovessi citare paese per paese, dovrei parlare fino a notte inoltrata, tante sono le realtà che hanno beneficiato dei suoi progetti (...). Per concludere questa messa in ricordo di padre Barbieri, chiedo ai presenti (…) di avere cura di ciò che ci ha lasciato, con amore e sacrificio di se stessi, senza aspettarci nulla in cambio come lui (…) che le attività che ha iniziato continuino senza sosta e che questa continuità sia una testimonianza eloquente del fatto che abbiamo seguito i suoi insegnamenti (…). Egli continuerà a vivere attraverso il suo operato”.