Emergenza Sudan. Dopo la caduta di El-Fasher, COOPI prosegue le operazioni a Tawila
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21-11-2025 | di COOPI

Emergenza Sudan. Dopo la caduta di El-Fasher, COOPI prosegue le operazioni a Tawila

A Tawila, nello Stato del Nord Darfur in Sudan, COOPI – Cooperazione Internazionale ha ripreso le proprie attività per far fronte ai bisogni essenziali delle migliaia di persone in fuga da El-Fasher, città dove l’organizzazione italiana operava dal 2004 garantendo, anche negli ultimi anni di guerra, una fornitura costante di acqua potabile a oltre 20.000 persone in condizioni di estrema emergenza.

El-Fasher: fuga dalle atrocità diffuse

Il conflitto scoppiato il 15 aprile 2023 in Sudan ha generato una delle peggiori crisi umanitarie al mondo: 11,7 milioni di sfollati, di cui 4,2 milioni fuggiti nei Paesi limitrofi. La situazione si è drammaticamente aggravata a partire dal 26 ottobre 2025, quando le Rapid Support Forces (RSF) hanno preso il controllo di El-Fasher, ultimo grande bastione delle Forze Armate Sudanesi (SAF) e capitale del Darfur Settentrionale.

Le testimonianze raccolte sul campo parlano di atrocità diffuse: omicidi di massa, esecuzioni sommarie, rapimenti, detenzioni arbitrarie e violenze sessuali contro donne e ragazze. Gli attacchi hanno colpito in maniera particolare gruppi etnici già storicamente perseguitati – tra cui Zaghawa, Fur, Berti e Masalit.

A oggi, sono oltre 100.000 le persone fuggite da El-Fasher e dai villaggi circostanti. Molte hanno cercato scampo verso ovest, affrontando attacchi, furti e rapimenti lungo il percorso.

Tawila al collasso: 700 mila sfollati

Tawila è una città che si trova a 65 km da El-Fasher. Prima dell’offensiva del 26 ottobre, ospitava 652.000 persone, superando di gran lunga la capacità di risposta delle autorità locali e delle organizzazioni umanitarie presenti. Con gli ultimi arrivi, la città ed i suoi dintorni accolgono ora 700mila sfollati.

Circa il 74% degli sfollati vive in insediamenti informali privi di strutture igienico-sanitarie adeguate e meno del 10% ha accesso regolare ad acqua sicura. Le malattie legate alla mancanza di acqua e servizi igienici sono in forte aumento: malaria (rappresenta il 70% dei casi di malattia riportati), infezioni respiratorie acute, diarrea e patologie trasmesse dall’acqua.

Anche l’accesso al cibo è drammaticamente insufficiente: l’86% delle famiglie presenta livelli di consumo alimentare borderline o scarsi, e le proiezioni indicano che il 75% della popolazione sfollata rimarrà in condizioni di crisi acuta (IPC 3 e 4), con un 5% in situazione di catastrofe (IPC 5).

Spiega Chiara Zaccone, capo missione di COOPI in Sudan:

Fino al 27 ottobre, gli aiuti disponibili riuscivano a coprire solo metà dei bisogni essenziali. L’arrivo di nuovi sfollati rischia ora di saturare completamente i servizi di base rimasti.

La risposta di COOPI: acqua sicura, servizi igienici e prevenzione delle epidemie

In questo contesto di emergenza estrema, COOPI ha ripreso le operazioni a Tawila con interventi prioritari nel settore Acqua e Igiene, in coordinamento con il WASH Cluster e con le autorità locali.

Puntualizza Zaccone:

Dopo una rapida analisi dei bisogni sul terreno, COOPI si è adoperata per distribuire quanto prima kit igienici, avviare la costruzione e riabilitazione dei servizi igienici, svuotare le latrine esistenti per evitare contaminazioni, installare punti di lavaggio delle mani.

E prosegue:

In uno dei momenti più drammatici per il Sudan dall’inizio del conflitto, COOPI conferma il proprio impegno a Tawila, così come è già stato a El-Fasher, per garantire accesso all’acqua sicura, migliorare le condizioni igieniche e contribuire a ridurre il rischio di epidemie in una città che ospita ora una delle più grandi popolazioni sfollate del Paese.

COOPI opera in Sudan dal 2004, con un impegno costante per sostenere le comunità più vulnerabili negli Stati del Nord Darfur, Kassala e Khartoum. In 20 anni ha realizzato 129 progetti, raggiungendo quasi 4,5 milioni di persone.

 

Cover: Archivio COOPI/2025/Gedaref