30-08-2019 | di COOPI
Etiopia: 40 tra giovani vulnerabili e rimpatriati avviati all'agricoltura
Il mese scorso, 20 giovani vulnerabili e 20 rimpatriati, di cui il 50% donne, delle woreda di Adab, Goba e Sinana, in Etiopia, sono stati equipaggiati con attrezzature per la produzione ortofrutticola.
Durante questa fase del progetto “Iniziativa di emergenza in favore delle popolazioni vulnerabili di rimpatriati e potenziali migranti, per mitigare le cause della migrazione irregolare nelle zone di Bale, Arsi e Arsi occidentale”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), iniziato a luglio 2017, la fornitura di macchinari agricoli e di attrezzatura per le produzioni orticole in irriguo (pompe di irrigazione, pale, piccozze, zappe, rastrelli, semi) ha come obiettivo di coinvolgere i giovani etiopi così come i migranti di ritorno in attività generatrici di reddito (IGA), che consentano loro di trovare delle soluzioni professionali adeguate nelle proprie regioni di origine, come ad esempio nel settore agricolo.
Oltre al coinvolgimento in IGA, stiamo provvedendo:
- all’acquisto e alla distribuzione di macchinari agricoli per la trebbiatura e raccolta di cereali destinati ai giovani disoccupati, che incrementeranno così il proprio reddito;
- alla copertura dei costi iniziali di funzionamento incluso il carburante per le pompe irrigue;
- ad attività di formazione e assistenza tecnica per supportare i beneficiari nella propria crescita professionale.
Bale e Arsi dell’Ovest sono tra le più grandi zone della regione Oromia situate nella parte sud-orientale e centrale dell’Etiopia. Qui, il tasso di disoccupazione aumenta a un ritmo allarmante: le cause principali dell’immigrazione irregolare sono la povertà, le scarse opportunità economiche e la mancanza di fondi nonché di conoscenze in ambito di gestione aziendale e contabilità per potere avviare attività imprenditoriali.
Se quindi il 61% dei migranti attualmente al di fuori dell’Etiopia emigra in cerca di lavoro e di un salario maggiore, la promozione di attività generatrici di reddito, prevista da progetto, mira a contrastare questo fenomeno diffuso, fornendo ai giovani materiali, stimoli e competenze per permettere loro di auto sostenersi all’interno delle proprie comunità di origine.
Foto credits: Firaol Lemecha/Harena studio