Gambia: gli effetti della migrazione irregolare sui migranti di ritorno
07-08-2019 | di COOPI

Gambia: gli effetti della migrazione irregolare sui migranti di ritorno

Da dicembre 2018, COOPI ha indagato gli effetti della migrazione irregolare in Gambia, approfondendo le problematiche di protezione e di reinserimento dei migranti di ritorno.

L’indagine fa parte del progetto “No more back way - Contrasto alla migrazione irregolare nelle regioni di North Bank e Central River in Gambia”, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ed è stata condotta attraverso una squadra mobile di protezione composta da due assistenti sociali.

Il team di COOPI prevede inoltre di fornire un supporto psicosociale individuale a migranti di ritorno, attraverso sessioni di counselling, sensibilizzazione, psicoeducazione e mediazione familiare, favorendo così processi di sviluppo di competenze di vita e professionali e promuovendo percorsi di reintegrazione durevole.

Tra le attività di sensibilizzazione previste dal progetto, nel mese di luglio 2019, sono state organizzate due giornate di incontri: membri della comunità, giovani e rimpatriati hanno partecipato a sessioni informative, gruppi di discussione, eventi sportivi e proiezione di documentari, che hanno permesso di condividere i rischi associati all’immigrazione irregolare e di informare i giovani sulle opportunità lavorative in Gambia, in collaborazione con YAIM – Youth Against Irregular Migration, un’associazione locale di migranti di ritorno.

Migranti di ritorno in Gambia: e adesso?

Sopravvissuti al viaggio lungo la rotta libica e alle violenze subite, molti dei migranti non riescono a proseguire verso l’Europa e sono costretti a fare ritorno nel loro paese.

Senza soldi, disoccupati e traumatizzati, i giovani rimpatriati preferiscono stabilirsi nelle zone costiere per evitare di essere accolti con disonore nella propria comunità rurali d’origine per non avere raggiunto la meta stabilita. Dallo studio condotto dalla squadra mobile di COOPI, la quasi totalità dei migranti intervistati presenta infatti sintomi di stress post traumatico e di depressione.

Dato questo scenario, ci occupiamo di diffondere tra i membri delle comunità di origine le esperienze dei migranti di ritorno, in quanto abbiamo constatato una conoscenza approssimativa del fenomeno migratorio, del vissuto dei rimpatriati e delle problematiche sociali e psicologiche al ritorno.

Condividere informazioni tra le famiglie dei giovani è il primo passo per fare acquisire loro consapevolezza rispetto alle difficoltà e ai rischi della migrazione irregolare e a fare comprendere loro di non forzare i propri figli a lasciare il paese, credendo che sia l’unica soluzione per assicurare alla propria famiglia un reddito dignitoso.

L’esperienza acquisita da COOPI nel settore della migrazione si è consolidata negli ultimi anni, attraverso interventi di assistenza psico-sociale nelle migrazioni miste, avviando azioni pilota di reintegrazione socio-economica dei migranti di ritorno.

Dati tali premesse, COOPI intende dare un contributo significativo alla prevenzione e alla riduzione del fenomeno della migrazione irregolare della regione dell’Africa Occidentale verso le rive del Mediterraneo attraverso un’azione integrata e multi-settoriale lungo la rotta migratoria che congiunge in Gambia le regioni della West Coast alle regioni di North Bank e Central River.