11-10-2016 | di COOPI
Haiti: fronteggiamo l'emergenza
Il bilancio del passaggio di Matthew il 4 e 5 ottobre su Haiti non è ancora definitivo, ma a Tabarre (a Port-au-Prince nell'ovest) e a Thiotte (nel sud-est del Paese), zone di intervento dei progetti COOPI, sono circa 1600 le famiglie che necessitano ora di nuovi interventi per fronteggiare l'emergenza, in particolare la carenza di infrastrutture e il rischio colera.
Cresce il numero degli sfollati poiché tantissimi sono i danni alle infrastrutture abitative: più di 1700 case danneggiate e inondate, in alcuni casi trascinate letteralmente via dal fiume e in altri completamente distrutte. Dal punto vista della sussistenza, nelle zone rurali i danni più ingenti si hanno alle coltivazioni di banane e caffè e altrettanto drammatica è la perdita degli animali domestici (capre, galline e maiali), la prima fonte di sostentamento per le famiglie, e la perdita delle barche per i pescatori.
Ora si pensa a ricominciare: oltre che alla riparazione di case, scuole e strade rurali, l'equipe di COOPI si sta adoperando per raccogliere fondi che servono alla pulizia dei canali e alla dotazione di kits igienici e di filtri per l'acqua.
La buona notizia è che gli strumenti messi in campo negli anni da COOPI hanno avuto esiti positivi per la salvaguardia della vita umana. La rete di informazione ha funzionato e la comunità è stata evacuata in tempo per evitare la tragedia, mettendo in pratica le procedure di emergenza apprese attraverso le esercitazioni di evacuazione previste dai progetti COOPI finanziati da ECHO (Dipartimento della Commissione europea per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile) e da OFDA/USAID (Ufficio del Governo degli Stati Uniti per l'Assistenza ai Disastri nei Paesi esteri).
Ascolta l'approfondimento della Radiotelevisione Svizzera con Morena Zucchelli, capo missione di COOPI ad Haiti >>