Iraq. Un nome, un futuro: come AMAL ha aiutato Maria a riconquistare i suoi diritti
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25-06-2025 | di COOPI

Iraq. Un nome, un futuro: come AMAL ha aiutato Maria a riconquistare i suoi diritti

Nel distretto di Tuz Khurmatu, situato nel Governatorato di Salahaddin in Iraq, il progetto AMAL - Azioni di protezione e nuove opportunità per tutta la comunità di Nineve, Kirkuk, Dohuk e SAD, realizzato da COOPI – Cooperazione Internazionale con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), sta cambiando la vita di famiglie che sono state “lasciate indietro”. L’iniziativa ha fornito assistenza legale, educativa ed economica a famiglie vulnerabili, aiutando i bambini a tornare a scuola, ad accedere ai servizi essenziali e a iniziare a ricostruire il proprio futuro.

Nel villaggio di Halwa, Maria, una ragazza di 15 anni, ha trascorso anni lontana dall’istruzione e da quell’infanzia spensierata che avrebbe meritato, tutto a causa della mancanza di documenti legali di identità. Le difficoltà della sua famiglia sono profonde: vive con la sorella più piccola Maryam e un fratello con disabilità fisica. Il padre è in prigione da anni e non ha lasciato alcuna documentazione per poter registrare legalmente i figli. Senza documenti, Maria e Maryam non hanno potuto frequentare la scuola, e il fratello è stato escluso dai servizi pubblici fondamentali. I ripetuti tentativi della madre di iscrivere le figlie a scuola sono sempre stati respinti con la stessa domanda: “Dove sono i documenti?”

Impossibilitati a far visita al padre in prigione per sanare questa lacuna legale, la famiglia è rimasta intrappolata in un ciclo di invisibilità ed esclusione. La madre racconta con profondo dolore:

Le mie figlie non hanno certificati di nascita, non possono andare a scuola, è come se non esistessero agli occhi di questo Paese.”

A sostenere la famiglia è la nonna anziana, che paga l’affitto della loro modesta abitazione. Nel frattempo, i fratelli più piccoli di Maria raccolgono lattine e barattoli per strada da rivendere al mercato, una forma di lavoro minorile molto comune nelle aree vulnerabili. Ma un punto di svolta è arrivato con l’arrivo del progetto AMAL. Grazie a questo sostegno, la famiglia ha ricevuto assistenza economica e ciò ha permesso loro di acquistare vestiti, penne e altri materiali scolastici. Per la prima volta in tre anni, Maria e Maryam hanno potuto finalmente tornare a scuola, mentre il fratello è stato indirizzato a servizi specializzati per la disabilità, avviando il tanto atteso percorso di assistenza.

La storia di Maria e dei suoi fratelli rappresenta una delle tante lotte silenziose in zone come Tuz Khurmatu, dove ostacoli legali, povertà e stigma sociale si intrecciano minacciando il futuro di un’intera generazione. Il progetto AMAL non è solo un intervento di emergenza a breve termine: è un cammino verso la ricostruzione delle vite, il ripristino dei diritti e la tutela della dignità di famiglie dimenticate. Attraverso la protezione legale, il supporto psicosociale e l’accesso all’istruzione e ai servizi di base, il progetto sta riaccendendo la speranza per bambini come Maria.

Attiva in Iraq dal 2017, COOPI fornisce assistenza umanitaria e allo sviluppo nei settori della protezione, dell’istruzione, dei mezzi di sussistenza e dell’acqua e igiene. Dalla ricostruzione delle scuole e dei sistemi idrici danneggiati dai conflitti, al sostegno psicosociale, all’assistenza legale e alla formazione professionale, il lavoro di COOPI è incentrato sull’empowerment delle famiglie sfollate, delle donne e dei giovani. In aree come Ninive, Salahaddin e Sulaymaniya, COOPI continua ad affrontare le complesse sfide dell’Iraq con soluzioni integrate.