Violenze a El Fasher. E' urgente proteggere i civili e gli operatori umanitari
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26-10-2025 | di COOPI

Violenze a El Fasher. E' urgente proteggere i civili e gli operatori umanitari

COOPI - Cooperazione internazionale, assieme alle organizzazioni non governative internazionali operanti in Sudan ed unite nel SUDAN INGO FORUM, lancia l'allarme per la grave escalation di violenza a El Fasher, nel Nord Darfur. Civili, soccorritori locali e operatori umanitari affrontano rischi gravissimi a causa dell’intensificarsi dei combattimenti e delle condizioni dell’assedio che hanno gravemente limitato l’accesso agli aiuti umanitari.

Dopo oltre un anno e mezzo in condizioni simili a un assedio, la popolazione di El Fasher sta subendo un deterioramento insostenibile delle condizioni di vita e una sofferenza senza precedenti. Case, mercati e ospedali sono stati danneggiati o distrutti, mentre le rotte umanitarie e commerciali restano completamente bloccate. Le scorte di cibo e medicinali sono esaurite, lasciando le famiglie senza accesso ai beni di prima necessità. Nonostante ciò, i soccorritori locali continuano a rischiare la vita per mantenere operative cucine comunitarie, cliniche e rifugi. Le valutazioni degli operatori umanitari stimano che circa 260mila persone siano ancora intrappolate a El Fasher, esposte a gravi rischi e a una crisi umanitaria in rapido peggioramento.

Di fronte al continuo deterioramento della situazione, le organizzazioni umanitarie chiedono con urgenza alle parti in conflitto di:

  • Astenersi dall’usare armi che possano causare danni indiscriminati ai civili.
  • Garantire un passaggio sicuro e libero ai civili che desiderano lasciare El Fasher e assicurare che gli aiuti umanitari e i rifornimenti commerciali possano entrare nell’area in sicurezza.
  • Garantire la protezione degli operatori umanitari, delle organizzazioni comunitarie e dei commercianti che mantengono servizi essenziali e astenersi da qualsiasi forma di rappresaglia o punizione collettiva contro i civili.
  • Fermare immediatamente gli attacchi contro infrastrutture civili come ospedali, sistemi idrici, mercati, moschee e siti di sfollamento, che rappresentano un supporto per persone che affrontano fame, malattie e spostamenti forzati.

Le organizzazioni rivolgono inoltre un appello alla comunità internazionale, incluso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli organismi regionali, i governi donatori e gli attori umanitari, affinché:

  • Aumentino rapidamente i finanziamenti flessibili per permettere ai soccorritori locali di ampliare le operazioni salvavita nei settori della protezione, alimentazione, salute, acqua e servizi igienico-sanitari, senza ritardi.
  • Esercitino ogni possibile pressione diplomatica per porre fine all’assedio di El Fasher e garantire la protezione dei civili in conformità con il diritto internazionale umanitario.
  • Sostengano un accesso umanitario continuo, facilitando i negoziati, assicurando corridoi sicuri e consentendo la consegna di forniture critiche.
  • Diano priorità agli sforzi di responsabilizzazione per scoraggiare ulteriori violazioni e garantire giustizia alle vittime di gravi abusi.

La vita e la dignità di centinaia di migliaia di civili sudanesi, così come la sicurezza dei soccorritori locali che restano in prima linea in questa crisi, sono in pericolo immediato. L’escalation di violenza a El Fasher non rappresenta più un pericolo futuro, ma una catastrofe imminente. Esortiamo a non ritardare ulteriormente l’azione per proteggere i civili, sostenere i soccorritori e permettere la consegna di aiuti salvavita.