RDC. In Ituri le vittime di guerra incontrano la delegazione della Corte Penale Internazionale
06-05-2024 | di COOPI

RDC. In Ituri le vittime di guerra incontrano la delegazione della Corte Penale Internazionale

Il 24 aprile 2024, la Direttrice Esecutiva del Fondo fiduciario per le vittime (TFV) della Corte penale internazionale, Deborah Ruiz Verduzco, è arrivata a Bunia, nella provincia di Ituri, per partecipare alla cerimonia di chiusura del progetto Germain Katanga. Finanziato dal Fondo della Corte Penale Internazionele e implementato nel Sud-Kivu, il progetto mira a migliorare la qualità della vita delle vittime di guerra, attraverso il supporto psicologico e la reintegrazione socioeconomica, promuovendo la riconciliazione e la pace nelle comunità locali.

Durante la visita, il team di COOPI, guidato dal Capo Missione Clément Kumbizi, ha presentato le attività svolte e i risultati ottenuti. Le attività presentate includevano la riabilitazione psicologica e fisica delle vittime dei crimini di Thomas Lubanga Dyilo in Ituri, garantendo al contempo la sicurezza e l’inserimento socioeconomico delle vittime e delle loro famiglie. Particolare attenzione è stata data alle testimonianze delle sopravvissute supportate dal progetto, con un focus sulle ragazze madri. Le autorità presenti, tra cui l'Ambasciatrice del Senegal presso la Corte Penale Internazionale, i rappresentanti legali delle vittime e le autorità locali, hanno mostrato grande interesse per i racconti delle vittime ed espresso apprezzamento per il lavoro svolto da COOPI. La Direttrice Esecutiva ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto da COOPI, trasmettendo tutto il proprio sostegno.

Dal 2020, COOPI realizza progetti finanziati dai Fondi fiduciari per le vittime, che includono la reintegrazione psicosociale delle ragazze madri e la riparazione collettiva delle vittime di guerra. COOPI è presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1977, concentrandosi su sicurezza nutrizionale, alimentare e protezione. Gli interventi di COOPI includono supporto psicosociale e assistenza sanitaria gratuita, prevenzione del reclutamento forzato di bambini in contesti di conflitto e promozione del reinserimento scolastico e professionale, con un approccio partecipativo e sensibile al genere.