28-06-2019 | di COOPI
Senegal. Vivre et réussir chez moi. Per una migrazione sostenibile
La diaspora senegalese è storicamente considerata come una risorsa importante per lo sviluppo del paese: secondo i dati della BCAO - Banca Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale del 2015, le rimesse della diaspora senegalese rappresenterebbero il 12% del PIL nazionale; di questi, il 60% proviene dai membri della diaspora in Europa e il dato non accenna a diminuire.
A questo si aggiunge la consapevolezza dei leader senegalesi del fatto che le competenze e le esperienze acquisite dai migranti nel percorso migratorio nei paesi di destinazione rappresentano un importante fattore di sviluppo socio-economico per il paese di origine. L’insieme di questi elementi ha incoraggiato i leader del paese a rafforzare la partecipazione della diaspora agli sforzi di sviluppo del paese, promuovendo investimenti e sostenendo iniziative, garantendo la protezione e il rispetto dei diritti.
In questo scenario, si inserisce COOPI: con oltre vent'anni di progetti, partecipa ad azioni di sostegno allo sviluppo locale e alla territorializzazione delle politiche migratorie in Senegal e, dal 2018, co-implementa un vasto progetto di sviluppo, "Vivre et réussir chez moi", in partenariato con VIS, Fondazione Museke e Don Bosco 2000, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dal Fondo di beneficienza della Banca Intesa San Paolo, in collaborazione con le istituzioni senegalesi.
Nel quadro di questa iniziativa, COOPI ha lanciato un bando di sviluppo per la diaspora senegalese in Italia, con l’obiettivo di finanziare almeno 10 imprese migranti che incidano realmente sullo sviluppo socio-economico delle regioni di intervento Kaolack e Tambacounda.
Il progetto mira a rafforzare il capitale sociale ed economico dei migranti e a valorizzare le potenzialità delle associazioni della diaspora e degli imprenditori , promuovendo iniziative economiche e sociali che abbiano un impatto concreto sullo sviluppo della collettività e delle comunità di origine.
Tra le diverse attività previste dal progetto in Italia, COOPI intende organizzare incontri di scambio tra associazioni e rappresentanti della diaspora per promuovere il loro coinvolgimento e la volontà politica di una nuova strategia migratoria. Per riuscirci, sta organizzando una tavola rotonda a Milano, prevista per il mese di luglio, per discutere il legame tra gli investimenti della diaspora, la promozione economica e sociale delle aree di origine e lo sviluppo degli enti locali coinvolti nelle iniziative migranti.
Alcuni approfondimenti sulla diaspora
Ma perché alcuni paesi si spopolano, mentre altri diventano aree privilegiate per il transito e l’arrivo dei migranti? Sebbene molti migranti del “Sud” ambiscano a raggiungere i paesi del “Nord” del mondo, la maggior parte dei flussi migratori restano interni alle regioni di origine: in Africa Occidentale, ad esempio, l’85% dei flussi riguarda gli stati della regione, andando così a comporre una migrazione intra-regionale, spesso stagionale.
Negli ultimi anni, la migrazione è stata una questione centrale e delicata tanto per i paesi d’origine quanto per quelli ospitanti, e sebbene rappresenti una grande opportunità, pone anche diverse sfide.
Prima fra tutte, comprendere le cause stesse della migrazione che, in alcuni casi, dipendono da fattori endogeni quali la mancanza di opportunità economiche e i conflitti. Ma non solo: altri fattori esogeni ai paesi contribuiscono in maniera crescente alla creazione di “fattori di spinta”, quali il cambiamento climatico e gli shock economici internazionali.
Consapevoli di questo, gli attori della migrazione stanno sviluppando nuove strategie di intervento al fine di sostenere l'investimento sociale e produttivo, individuale e collettivo, della diaspora a distanza o come parte di programmi di ritorno, proponendo un'offerta di servizi, finanziari e non, con l’obiettivo di promuovere il trasferimento di conoscenze e know-how.
Dal 2004, COOPI lavora nel settore della migrazione in Senegal e in Italia attraverso interventi volti a rafforzare il capitale socio-economico dei migranti in Italia e nelle aree di provenienza attraverso interventi di co-sviluppo e di professionalizzazione della diaspora, finalizzate a sostenere un processo di migrazione circolare sostenibile.
Foto credits: Raffaella Braga