13-01-2025 | di COOPI
Sila, Ciad. Comitati di gestione dei conflitti nei villaggi: una risposta per le comunità vulnerabili
Avviato nell'aprile 2024 il progetto “Aleawdat 'iilaa almadrasa/Ritorno a Scuola: risposta ai bisogni delle popolazioni vulnerabili e dei bambini e delle bambine descolarizzati e nella regione del Sila”, gestito da COOPI - Cooperazione Internazionale con il sostegno finanziario dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha raggiunto una tappa fondamentale con la creazione di comitati per la gestione dei conflitti in otto villaggi target per sostenere quasi 5.000 persone.
La provincia del Sila, situata nel Ciad orientale, è stata profondamente segnata dalla crisi sudanese, una situazione protrattasi nel tempo con ripercussioni significative su tutti i settori, in particolare sull'istruzione e sulla salute. La presenza massiccia di rimpatriati e rifugiati ha spesso generato tensioni, sia all'interno delle comunità ospitanti che tra queste e i nuovi arrivati. In tale contesto, sono stati istituiti e formati comitati per la gestione dei conflitti, con l’obiettivo di affrontare in modo efficace le dinamiche conflittuali all'interno delle loro comunità. Riconoscendo che la gestione dei conflitti è una competenza che si sviluppa attraverso un processo di apprendimento, questi comitati sono ora pienamente operativi e impegnati a promuovere l’accettazione reciproca e una pacifica convivenza.
I comitati sono stati istituiti secondo criteri rigorosi e inclusivi concordandone la composizione con i leader delle comunità, le persone che si occupano di risorse e le autorità tradizionali. Sono stati rispettati i principi di inclusione e parità: ogni comitato conta 70 membri, equamente divisi tra uomini e donne (35 ciascuno).
L'obiettivo principale di questi organismi comunitari è migliorare la capacità di gestione efficace dei conflitti, promuovendo al contempo la prevenzione e la sensibilizzazione all'interno delle loro comunità a favore di una convivenza pacifica. I membri di questi comitati hanno ricevuto una formazione approfondita su alcuni aspetti chiave: il ruolo e le responsabilità del comitato, i concetti fondamentali relativi ai conflitti (in particolare pace e violenza), l'identificazione e la tipologia dei conflitti e i fattori che li alimentano. Moduli specifici sono stati dedicati anche all'analisi dei contesti politici, economici, sociali, ambientali e di sicurezza, nonché alla considerazione della sensibilità di genere (uomini e donne) e dei conflitti nelle scuole.
Al termine della formazione, i membri hanno espresso gratitudine e soddisfazione per aver acquisito conoscenze essenziali sulla gestione dei conflitti, sulla loro missione principale e sulle sfide che dovranno affrontare per sostenere le loro comunità. Va sottolineato che uno dei fattori chiave del successo di questa iniziativa è stata la trasparenza del processo di selezione dei membri. Grazie al rigoroso coinvolgimento del team di progetto, sono state scelte persone influenti all'interno delle comunità, garantendo una gestione efficace dei conflitti radicata nel contesto locale.
Per garantire l'efficacia e la sostenibilità dei comitati, il progetto prevede un follow-up post-formazione. L'obiettivo di questa fase è rafforzare le competenze acquisite e massimizzare l'impatto delle azioni intraprese sul campo.
In conclusione, questa iniziativa illustra come soluzioni comunitarie ben strutturate e trasparenti possano rispondere ai bisogni urgenti delle popolazioni colpite da crisi complesse.
Grazie a questi comitati, la regione della Sila dispone ora di strumenti preziosi per promuovere la pace e rafforzare la resilienza delle comunità di fronte alle sfide attuali e future”.
Afferma soddisfatto il Capo Progetto.
COOPI opera in Ciad dal 1976, adottando un approccio multisettoriale. Nelle regioni di Lac e N'Djamena, fornisce istruzione d'emergenza ai bambini sfollati e alle comunità locali, offre sostegno psicosociale alle vittime di traumi e promuove la costruzione della pace, con particolare attenzione all'empowerment delle donne, alla violenza e alla discriminazione di genere e alla prevenzione dei conflitti.