La presenza di COOPI in Sudan
Inizialmente COOPI ha operato in Nord Darfur e poi, dal 2019, ha ampliato la sua presenza al Sudan orientale - Kassala e Gedaref – e alla capitale Khartoum.
Attraverso un approccio multisettoriale e integrato, nel corso degli anni COOPI ha migliorato l’accesso ai servizi di base – con interventi nell’ ambito dei rifugi e beni non alimentari – ha realizzato interventi di promozione della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza, di acqua e igiene e di riduzione rischi disastri negli Stati del Nord Darfur, Kassala e Khartoum. Dal 2023 COOPI ha anche implementato attività di protezione e di cash multiuso in tutte le aree di intervento.
A seguito dello scoppio della guerra civile nell'aprile 2023, COOPI è attivamente coinvolta nella risposta umanitaria di emergenza per la popolazione colpita dal conflitto, rafforzando la propria presenza umanitaria e intensificando le operazioni.
COOPI in Sudan oggi
Lo scoppio della guerra civile in Sudan ha portato a una ristrutturazione degli interventi di COOPI nel Paese e un ampliamento della sua presenza geografica. Il gran numero di sfollati causato dalla guerra civile fa del Sudan il primo Paese al mondo per numero di sfollati, con circa 12,7 milioni di sfollati interni e 4 milioni di rifugiati all’estero. Il Sudan sta affrontando anche la più grave crisi alimentare al mondo: quasi 25 milioni di persone si trovano in una situazione di insicurezza alimentare acuta, con circa 9 milioni in condizioni di emergenza o carestia.
COOPI ha attivato una risposta rapida d’emergenza, fornendo assistenza umanitaria agli sfollati soprattutto attraverso interventi nei settori acqua e igiene, beni non alimentari, supporto alla sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza e attività di riduzione del rischio disastri, Tra le azioni svolte vi sono la distribuzione di acqua potabile, la fornitura immediata di cibo e rifugi, oltre al supporto alle famiglie per la riabilitazione delle infrastrutture legate alla provvigione di mezzi di sussistenza.
Nel 2024 COOPI ha ampliato le sue operazioni negli stati del Nord e del Nilo con attività legate all’acqua e igiene, rifugi di emergenza e interventi sui beni non alimentari.