Dal 2014, l’Iraq è il teatro di quella che è stata definita una delle più grandi emergenze umanitarie degli ultimi anni. I profughi in movimento dentro i confini del Paese sono stati, negli anni a seguire, circa 1,6 milioni, mentre coloro che progressivamente sono ritornati nei luoghi di provenienza sono stati circa 4,83 milioni.
A partire dal 2019 il Governo ha decretato la chiusura di una buona parte dei campi profughi ufficiali, generando ulteriori decine di migliaia di sfollati, spesso in campi informali, in scarse condizioni igienico-sanitarie. Il sistema dei servizi pubblici primari, dalle strutture sanitarie alla scuola, è messo a dura prova, con conseguenti difficoltà socio-economiche e di coesione sociale.
Nonostante l’Iraq abbia una popolazione molto giovane (quasi il 50% sotto i 19 anni e il 20% tra i 15 e i 24), ci sono poche opportunità per i giovani di rientrare in un percorso formativo che faccia ottenere loro opportunità di reddito: al 2020 la disoccupazione si aggirava attorno al 25% mentre dall’inizio della pandemia da COVID-19, le opportunità si sono ulteriormente ridotte. Questa è la sfida per rilanciare un’economia provata dal conflitto.
COOPI ha avviato l’intervento in Iraq nel 2017 con attività di educazione in emergenza in favore dei profughi e delle comunità ospitanti sud del distretto di Mosul (Ninawa) e successivamente nelle scuole di Shirqat (Salah Al-Din).
Dal 2019 interveniamo inoltre con attività nel settore Acqua e Igiene nei distretti di Shirqat e Beiji, nel governatorato di Salah Din, ripristinando gli impianti di distribuzione e purificazione dell’acqua distrutti nel corso dell’occupazione dell’ISIS, nonché promuovendo la diffusione delle corrette pratiche igieniche e di utilizzo dell’acqua. Nei primi mesi del 2020, COOPI ha distribuito 5.610 kit igienici per rispondere all’emergenza pandemica di COVID-19.
Dal 2021 COOPI ha avviato due interventi di promozione dei mezzi di sussistenza nel distretto di Shirqat e nel distretto di Sulaymaniya (Regione del Kurdistan Iracheno) per la formazione professionale di giovani e la generazione di reddito: un passo verso la promozione di una maggiore autonomia in favore della popolazione vulnerabile, dei giovani e delle donne.